Vaccini allergie respiratorie: allergia polline, smog e asma, allergia farmaci, gatto, acari polvere
Le allergie respiratorie possono essere causate da molti e diversi fattori che occorre individuare.
Starnuti a raffica, naso chiuso e che “cola”, brulichio alla gola, prurito al naso e occhi rossi sono i sintomi tipici delle allergie respiratorie. Anche il raffreddore può essere quindi di tipo allergico.
La primavera è il periodo delle riniti allergiche da pollini e anche chi non ha mai avuto allergie può iniziare a soffrirne da adulto. Una rinite allergica non va trascurata: può infatti provocare sinusite, mal di testa, dare insonnia e aprire la strada ad un’ infezione batterica. Può essere anche una spia dell’ asma di tipo allergico, quando ancora è nascosta.
Per contrastare velocemente i fastidi, il medico può prescrivere antistaminici per bocca, cortisonici in spray da inalare e, in caso di asma, broncodilatatori e antileucotrienici. Gli studi clinici hanno inoltre dimostrato che la carenza di vitamina D espone al rischio di allergie respiratorie e contrasta l’ azione dei farmaci antistaminici come gli steroidi inalatori. In farmacia si trovano integratori a base di vitamina D, da associare alle cure standard per potenziarne gli effetti, secondo le dosi consigliate dal medico.
Per dare sollievo al naso si possono usare anche dei decongestionanti, ma vanno usati un paio di volte al giorno per massimo 7-10 giorni: contengono vasocostrittori che danno sollievo immediato, ma con il tempo possono provocare tachicardia, ipertensione, senso di irrequietezza e assuefazione, diventando inefficaci e causando a loro volta una rinite cronica.
In caso di allergie respiratorie occorre quindi sempre un consulto medico specialistico ed occorre eseguire test specifici per individuare la causa dell’ allergia.
I Test per le allergie respiratorie
Per eliminare ogni dubbio ci sono a disposizione 3 test prescritti dall’ allergologo: l’ esperto sceglie il tipo di test da effettuare dopo la visita specialistica e valutando il singolo caso. Anche la genetica ha il suo ruolo nelle allergie: chi ha i genitori allergici, ha fino al 60% di probabilità in più di essere allergico a sua volta. Se i parenti stretti soffrono di allergie, è bene quindi dirlo all’ allergologo.
I test sono comunque rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Con lo Skin Prick si punge il braccio per vedere se compaiono i segni dell’ allergia come gonfiore e prurito. Poi ci sono il Rast, esame del sangue che rivela la presenza degli anticorpi anti-allergeni, e il Test di provocazione bronchiale per scoprire se c’è asma.
Di seguito ecco i principali fattori scatenanti delle allergie respiratorie.
Allergia al polline
A primavera l’aria è satura delle spore prodotte dai fiori per riprodursi: un cm cubo d’aria ne ospita fino a venticinquemila. E’ vero che la pioggia abbatte i pollini volanti portandoli a terra, però li frantuma in micropezzetti. Dopo un temporale quindi, i pollini tornano a spostarsi ma, essendo diventati più piccoli, sono più insidiosi per i bronchi.
Se continui a stare male ma i test allergologici non riescono a scoprirne le cause, ecco cosa fare:
– sottoponiti al test Microarray Isac
Spesso il colpevole dei sintomi allergici non è il polline stesso ma è un suo componente, cioè una proteina, in questi casi i test tradizionali possono non individuarla. Per questi casi dubbi esiste il Microarray proteo meteo (o test Isac), un esame molecolare che riesce a scovare, con una sola goccia di siero, oltre 100 allergeni specifici
– se hai più allergie fai il vaccino
In caso di sensibilità a più allergeni, è l’ allergologo a valutare quando iniziare l’ immunoterapia e per quale allergene o se miscelare uno o due vaccini. Anche in questo caso il risultato del Microarray Isac è utile per orientare la scelta.
Occorre inoltre fare attenzione anche all’ alimentazione ed evitare incroci pericolosi con alcuni cibi:
– per chi è allergico alle graminacee predispongono all’ allergia pomodori, frumento, pesche, kiwi, agrumi, meloni, angurie, albicocche, prugne e mandorle;
– per chi è allergico alle urticacee predispongono all’ allergia meloni basilico, ortica, ciliegie e gelso;
– per chi è allergico alle composite no a carote, cicoria, camomilla, banana, miele di castagno, sedano, finocchi, prezzemolo, pepe verde, olio di girasole, margarina;
– per chi è allergico alle betullacee predispongono all’ allergia finocchi, mele, nespole, pesche, ciliegie, albicocche, pere prugne, fragole, mandorle, frutta secca, kiwi, sedano, prezzemolo, carote.
L’ allergologo vi darà indicazioni anche sull’ alimentazione e sui cibi da evitare in caso di allergie.
Allergia da smog e asma
Allergeni e inquinamento mettono a dura prova anche i bronchi, che possono contrarsi e ostacolare il passaggio dell’ aria, così compare l’ asma. Nel 40-60% dei casi la rinite allergica può infatti evolvere in asma (si diventa allergici anche da adulti). E’ bene farsi controllare naso e bronchi da otorino, pneumologo e allergologo (nei maggiori ospedali lavorano in équipe) e fare subito il vaccino, perché un’ asma grave o non controllata, a parte le difficoltà respiratorie, è anche una controindicazione all’ immunoterapia (la vaccinazione).
E’ bene inoltre fare sport, in particolare il nuoto. La sedentarietà favorisce l’ asma mentre una regolare attività fisica riduce l’ infiammaztone dell’ organismo. E’ bene scegliere sport che non richiedono un’ iperventilazione: sono ottimi gli sport acquatici come il nuoto. Va bene fare le bracciate in piscina in relax e fermasi appena ci si sente stanchi, senza arrivare mai ad avere il fiatone.
Allergia dai farmaci
Le allergie respiratorie non sono sempre causate dai pollini: il 10% della popolazione ha un’ ipersensibilità ai farmaci, ma nell’ 80% dei casi si tratta però di un’ intolleranza e non di una vera allergia.
Se si avverte prurito dopo l’ assunzione di una medicina è bene non riprenderla. Se dopo aver preso un medicinale sono comparsi disturbi anche lievi come prurito, rossori cutanei, starnuti, nel dubbio è bene sospendine subito l’ assunzione e segnalare la reazione al medico.
Poi occorre sottoporsi ai test allergologici per avere conferma che sia allergia al farmaco o un’ intolleranza specifica a quel prodotto.
Se la reazione allergica è dipesa da un farmaco da banco, non bisogna scegliere l’ alternativa senza il consiglio del medico, perché c’è il rischio anche di reazioni crociate. Per esempio, chi ha problemi con l’ acido acetilsalicilico deve comunque evitare tutti i FANS, anche se non contengono la stessa identica sostanza. Chi invece è allergico solo all’ eccipiente (è il test allergologico a svelarlo), deve solo cambiare marca o provare con un medicinale generico.
Allergia al gatto
Purtroppo il gatto è l’animale domestico più allergizzante: peli, epiteli e proteine della sua saliva si diffondono negli ambienti.
Chi prende per la tua prima volta e da adulto un gatto in casa, ha un rischio più che doppio di diventare allergico al gatto. Se invece si convive col gatto in casa dalla prima infanzia il rischio è basso.
Se si scopre di essere allergici al gatto, esiste un’immunoterapia specifica.
Allergia dagli acari
Gli acari sono invisibili parassiti che vivono nella polvere. Il 75% delle allergie respiratorie è scatenata dagli acari. Il problema è che gli acari sono dappertutto e non hanno stagione, ma esiste il vaccino specifico per hi è allergico agli acari.
Bisogna inoltre lavare anche il piumino d’ inverno. Molti credono che le piume d’oca siano a prova di acari: é vero che gli acari aderiscono meno alle piume rispetto al poliestere, e i tessuti dei piumini sono più spessi e difficili da colonizzare per gli acari ma, soprattutto se li puliamo raramente, non resisteranno ai parassiti. Oltre a lavare il piumino, è bene ricoprilo con fodere in tessuto antiacaro certificato.
Chi è allergico agli acari della polvere spesso deve evitare di mangiare anche crostacei, molluschi e lumache che hanno in comune una proteina allergizzante: la tropomiosina. Quando si mangiano questi alimenti può svilupparsi una reazione allergica che provoca prurito e gonfiore alle labbra, al palato e alla gola.
Cure e vaccini per le allergie respiratorie
L’ immunoterapia, cioè la vaccinazione, consiste nell’assumere in dosi minime (e crescenti nel tempo) l’ allergene, finché ci si desensibilizza. È l’unica soluzione capace di prevenire la comparsa dell’ asma allergica o di sensibilizzazione ad altri allergeni: dopo il vaccino si sta bene per molti anni.
Ci sono due tipi di vaccino:
– il vaccino iniettivo viene usato per sintomi molto forti perchè è più potente, ne va fatto uno al mese;
– il vaccino sublinguale consiste invece nell’ assumere per bocca il farmaco; è molto diffuso, anche perché è semplice e ben tollerato. La cura può durare solo per il periodo a rischio (il sublinguale può essere assunto tutti i giorni o 2-3 volte alla settimana) per poi sospenderla. Oppure si può andare avanti a ciclo continuo per 3-5 anni.
Quale tipo di vaccino, quando e come farlo va deciso caso per caso insieme allo specialista allergologo.
Il Servizio Sanitario Nazionale rimborsa sia la versione iniettiva sia quella sublinguale del vaccino, altrimenti il costo varia in media da 250 a 500 euro a confezione (e una cura dura circa sei mesi). I rimborsi per i vaccini variano però da regione a regione, occorre quindi informarsi in base alla regione di residenza: chiedete prima alla Asl o al vostro medico maggiori specifiche per i rimborsi.
I sintomi delle allergie respiratorie possono essere attenuati anche con le cure dolci che possono essere integrate ai vaccini.
Le terapie inalatone con acqua termale, soprattutto sulfurea e salso-bromoiodica, aiutano a ridurre l’intensità della reazione allergica e stimolano le difese delle vie respiratorie: con la ricetta medica per la rinite allergica, si ha diritto ad un ciclo di cure di 12 giorni all’ anno, per un totale di 24 applicazioni, dispensate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il momento migliore per farle è prima della fase acuta o subito dopo.