Sintomi Vitiligine: macchie bianche della pelle e mancanza di melanina. La cura per la vitiligine

Sintomi Vitiligine macchie bianche della pelle e mancanza di melanina. La cura per la vitiligineLa vitiligine si caratterizza per la comparsa di macchie bianche della pelle. Quando si parla di vitiligine non si può fare a meno di pensare a Michael Jackson, il re del pop recentemente scomparso. E’ stato proprio Michael Jackson, nel 1993, a dichiarare di soffrire di questa malattia della pelle subdola, che fa comparire sulla pelle vaste chiazze più chiare rispetto al colore base. Dopo aver cercato di nascondere le macchie bianche con il trucco ed essersi sottoposto a tante cure per riacquistare il colorito originario, Michael Jackson si è arreso e ha preferito ricorrere a trattamenti sbiancanti. Ma, secondo i dermatologi, proprio questi trattamenti avrebbero “mandato in tilt” la pelle di Michael Jackson, complicando il problema della vitiligine. Ancora oggi una cura vera e propria per la vitiligine non esiste.
La vitiligine è una malattia della pelle diffusa soprattutto in Occidente: secondo gli esperti ne soffre il 4% della popolazione e, solo in Italia, la vitiligine colpisce in varie forme circa un milione di persone, per la maggior parte donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni, con qualsiasi tipo di carnagione. Il problema estetico dato dalla vitiligine comporta spesso anche disagi psicologici non indifferenti.

SINTOMI DELLA VITILIGINE: mancanza di melanina e macchie bianche sulla pelle

La vitiligine è un di­sturbo della pelle che si manifesta con la comparsa di aree più chiare rispetto al re­sto del corpo. Queste macchie bianche si concentrano so­prattutto sul viso, at­torno alla bocca e agli occhi, sulle mani, i piedi e i genitali. La colorazione più chiara è legata ad una carenza (ipopigmen­tazione) o ad una tota­le assenza (depig­mentazione) di mela­nina, il pigmento scuro che conferisce alla pelle il colorito e che la difende dai raggi solari. La man­canza di melanina è dovuta all’ inattività dei melanociti, cellu­le che permettono alla pelle di assorbire l’ energia necessaria per dare via al pro­cesso che porta alla produzione della me­lanina.

Quando i melano­citi non funzionano a dovere, la pelle di­venta più chiara, in alcuni punti quasi bianca, ed è molto più delicata perché priva della naturale protezione. Chi sof­fre di vitiligine, quin­di, oltre ad avere un problema estetico, è più soggetto a scotta­ture e deve proteg­gersi sempre con un filtro solare nell’ esposizione al sole.
In estate infatti le persone con vitiligine corrono un rischio maggiore per la pelle. Le zone più chiare, prive di melanina, non si abbronzano mai e rischiano di scottarsi. Non solo: se il resto della pelle si scurisce, le aree bianche risultano ancora più evidenti. Quindi è importante utilizzare su tutto il viso un filtro solare ad alta protezione, da 30 in su. Le zone chiare possono essere rese meno evidenti con l’applicazione di un fondotinta colorato, anche questo però con un alto fattore di protezione solare per evitare scottature.

LE CAUSE DELLA VITILIGINE

Diverse cause con­corrono alla man­canza di melanina che è all’ origine del problema della vitiligine e alla conseguente comparsa di macchie bianche sulla pelle.
II disturbo della vitiligine è pro­babilmente dovuto a cause genetiche: si eredita dai genitori la predi­sposizione alla scarsa funzionalità o alla scomparsa dei melanociti in de­terminate aree del corpo.
Sono sicuramente coinvolte anche cause di tipo autoimmune: l’ orga­nismo di alcune persone produce anticorpi contro se stesso, cioè che attaccano le cellule dell’ individuo al quale appartengo­no. Ciò causa anche la distruzione dei melanociti e di melanina. Questa possibilità è avvalorata dal fatto che la vitiligine si presenta spesso nelle persone che sof­frono di diabete, di disturbi alla tiroide, di alcune forme di anemia e di altre malattie di origine autoimmune.
Anche lo stress è un fattore scatenante della vitiligine: in conseguenza di un’ intensa fatica psichica o fisica, il sistema nervoso produce sostan­ze tossiche, chiama­te catecolamine, in grado di danneg­giare i melanociti e la produzione di melanina.
Secondo altre teorie, invece, sa­rebbe il processo stesso di produzione della melanina a causare la formazione di so­stanze tossiche che attaccherebbero i melanociti.

CURA DELLA VITILIGINE

Attualmente non esiste una cura definitiva contro la vitiligine. Le vie più seguite per la cura della vitiligine sono l’ applicazione locale di farmaci, la fototerapia e l’ intervento chirurgico (trapianto).

LE CREME PER LA CURA DELLA VITILIGINE
Partendo dal presup­posto che la vitiligine sia dovuta ad un di­sturbo di tipo au­toimmune, cioè che sia il corpo stesso a produrre anticorpi che distruggono i melanociti, si utiliz­zano creme a base di cortisone o, più re­centemente, farmaci immunomodulatori da applicare local­mente, come il tacrolimo o il pimecrolimo. Questi sono usati da soli o in associazione alla foto­terapia. I risultati sono variabili e i dati scientifici ancora non definitivi.

FOTOTERAPIA PER LA CURA DELLA VITILIGINE
La fototerapia si basa sull’ impiego di mezzi capaci di aiutare la pelle a pro­durre melanina. Qualche ora prima del trattamento si prendono farmaci fotoattivatori, come l’ 8-metossipsoralene, che rendono la pelle più reattiva a contat­to con la luce solare. Poi, ci si sottopone ad una serie di sedute con lampade speciali, che producono Uvb a corta lunghezza d’ onda. Di recente è stato introdotto l’ im­piego di laser a eccimeri che usa i raggi Uvb, indicato per forme localizzate di vitiligine con poche chiazze bianche.
Questa cura ha il limite di essere piut­tosto lunga (dura uno o due anni) e quindi anche relativamente dispendiosa; i risulta­ti sono discreti, soprattutto sulle mac­chie bianche recenti e non del tutto depigmentate.

IL TRAPIANTO PER LA CURA DELLA VITILIGINE
Consiste nell’ innesto di microisole di tes­suto prelevato da zo­ne donatrici e reim­piantate nelle aree malate. Il trapianto è utile soprattutto nei casi di vitiligine localizzata. La pelle va prima trattata con un peeling che asporta le zone più chiare, quindi viene effet­tuata un’ anestesia locale, che consente l’ innesto di lembi di pelle sana.

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