Sintomi e cura malaria: febbre alta, mal di testa, diarrea, dolori muscolari. Viaggi e profilassi antimalarica

I farmaci derivati dell’ artemisinina (princi­pio attivo estratto da una pianta usata in Cina da più di duemila anni che si chiama Artemisia Annua), funzionano meglio dei medicinali abitualmente utilizzati contro la malaria, co­me clorochina, chinino e meflochina. Il problema è che in Italia i farmaci derivati dell’ artemisinina non sono ancora disponibili, anche se ormai dovrebbe essere prossima l’ autorizzazione. Al momento, le formulazioni per bocca dei farmaci derivati dell’ artemisinina sono in commer­cio in alcuni Stati europei, mentre le formulazioni in vena non sono presenti nei Paesi occi­dentali. Alla luce della revi­sione pubblicata sulle linee guida dell’ Organizza­zione Mondiale della Sanità, che raccomandano l’ uso dei derivati dell’ artemisinina nel­le forme severe di malaria, la situazione potrebbe quindi sbloccar­si e i nuovi farmaci derivati dell’ artemisina contro la malaria potrebbero presto essere messi in commercio anche in Italia. Questi farmaci non solo agiscono più rapidamente, ma sono anche più efficaci degli altri antimalarici perchè rimuovono velocemen­te i parassiti del genere Pla­smodium Falciparum (respon­sabile della forma più grave di malaria). I farmaci derivati dell’ artemisina sono in grado di eliminare prima i sintomi dell’ infezione e di evitare l’ in­staurarsi di forme gravi o complicate di malaria.

VIAGGI E PROFILASSI ANTIMALARICA

I nuovi farmaci derivati dell’ artemisina sono utili per la cura della malaria ma non servono per la profilassi antimalarica (prevenzione della malaria prima di un viaggio), per­ché restano nel sangue per un periodo di tempo troppo breve. Se si ha in programma un viaggio all’ estero in un’ area dove la malaria è endemica (come Africa, sud-est asiatico, sud Ameri­ca), per aumentare la prote­zione nei confronti della malaria, bisogna quindi assu­mere altri tipi di farmaci nel modo e nei tempi appropriati. Tra i più utilizzati, sotto forma di compresse, ci sono la meflochina e l’ associazione di atovaquone e proguanile. La meflochina va assunta una volta alla settimana da due a tre settimane prima della partenza fino a quattro setti­mane dopo il rientro; l’ asso­ciazione di atovaquone e proguanile invece, va assunta una volta al giorno dal giorno prima di arrivare in zona a rischio fino a sette giorni dopo il rientro. E’ comunque il medico a con­sigliare lo schema di profilas­si più adatto a ogni singolo viaggiatore.

SINTOMI DELLA MALARIA: LA FEBBRE DALLA ZANZARA

La malaria è una malattia causata dal parassita Plasmodium e trasmessa dalla zanzara femmina del genere Anopheles. Il sintomo principale della malaria è una febbre elevata con brividi, che compare almeno sette giorni dopo l’ arrivo in una zona endemica, ma che può comparire anche da due mesi a un anno dopo il rientro. La febbre è seguita da sudorazione, dolori muscolari e articolari, mal di testa, diarrea. Oltre a eseguire la profilassi antimalarica, per ridurre il rischio di ammalarsi di malaria è importante adottare alcune misure preventive nei confronti degli insetti: utilizzare prodotti repellenti, applicare le zanzariere alle finestre o sui letti, indos­sare abiti di colore chiaro, non sostare all’ aperto all’ imbrunire.

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