Scompenso cardiaco: nuova cura con anello elastico
Per curare lo scompenso cardiaco avanzato (insufficienza cardiaca terminale), il trapianto di cuore non è l’ unica soluzione: un progetto italiano offre nuove speranze ai malati grazie ad un anello elastico che ridà elasticità al cuore.
Il Dottor Paolo Ferrazzi è direttore del Dipartimento cardiovascolare clinico e di ricerca e dell’ U.o. di cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Si occupa dei nuovi trattamenti dello scompenso cardiaco: è inventore e sviluppatore della ricerca sull’ anello per lo scompenso cardiaco.
Sintomi scompenso cardiaco e diagnosi medica
Lo scompenso cardiaco può comparire a qualunque età, anche se aumenta dopo i 75 anni. Inizialmente si manifesta con dispnea, cioè con una respirazione difficoltosa dovuta a un eccesso di liquido nei polmoni.
Dapprima la dispnea compare solo sotto sforzo, poi anche a riposo, fino a disturbare il sonno con attacchi di tosse secca.
Tra i sintomi dello scompenso cardiaco, si avvertono anche una sensazione generalizzata di stanchezza, mancanza di appetito e aumento dei battiti cardiaci, come reazione alla perdita di capacità del cuore di pompare sangue all’organismo.
Addome, gambe e piedi appaiono gonfi per effetto dell’ accumulo di liquido nei polmoni dovuto all’ aumento della pressione arteriosa.
La diagnosi dello scompenso cardiaco si basa sui sintomi e sugli esiti di esami come ecocardiogramma e radiografia del torace. È importante anche l’ esame del dosaggio di un ormone: il Bnp plasmatico.
La cardiomiopatia dilatativa ischemica è la principale causa di scompenso cardiaco: responsabile del 65% dei casi.
Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica che necessita spesso del ricovero in ospedale a causa dei sintomi con cui si manifesta, che spesso sono improvvisi e peggiorano rapidamente.
Cause scompenso cardiaco: fattori di rischio
Lo scompenso cardiaco può essere la conseguenza di numerose malattie che colpiscono le arterie coronariche o le valvole cardiache e che costringono il cuore a lavorare di più, portandolo ad una progressiva debilitazione.
Un ruolo fondamentale nella predisposizione a queste malattie è giocato dalla familiarità: persone a rischio per predisposizione genetica.
Per tutti è importante fare controlli cardiologici regolari, soprattutto dopo i 50 anni d’età, conoscere i propri fattori di rischio e dove possibile, modificarli.
Il colesterolo alto, il fumo, il sovrappeso e la sedentarietà (scarsa o nulla attività fisica) sono i principali responsabili del sovraccarico del cuore.
Altri nemici sono il diabete e l’ ipertensione. Il diabete provoca danni alle arterie, mentre l’ ipertensione costringe il cuore a pompare di più e lo indebolisce. Trovate maggiori spiegazioni sull’ ipertensione in questo articolo correlato (cliccate qui): Sintomi ipertensione arteriosa-Diagnosi e cura
Naturalmente anche tutte le situazioni che inducono instabilità emotiva, come stress o depressione, mettono a repentaglio la salute del cuore. È noto da tempo il rapporto tra depressione e malattia cardiovascolare, sia per la diminuzione dell’ attività fisica data dallo stato depressivo che per il ruolo negativo esercitato da alcuni psicofarmaci.
Anche le persone che assumono sostanze stupefacenti come la cocaina si ammalano di più (o si ammalano prima) di scompenso cardiaco, perché provocano spasmi coronarici che affaticano il cuore.
In generale, gli uomini sono più colpiti da scompenso cardiaco, ma dopo la menopausa la donna diventa facile bersaglio dell’ aterosclerosi: le placche riducono l’afflusso di sangue al cuore e ne compromettono il funzionamento. In questo modo il muscolo cardiaco è obbligato a lavorare di più e quindi si stanca e si scompensa. Trovate maggiori informazioni sull’ aterosclerosi in questo articolo correlato (cliccate qui): Cause aterosclerosi-Cura calcificazioni all’ aorta
Con l’arrivo della menopausa il corpo delle donne è privato di quegli scudi ormonali che in età fertile lo proteggevano da molte malattie.
Se però è presente una familiarità per le malattie di cuore, anche le donne in età fertile sono a rischio, specie se assumono contraccettivi a base di progestinici: questi anticoncezionali sono responsabili di un’infiammazione permanente che può favorire le malattie cardiache e la tromboembolia venosa.
Scompenso cardiaco: cure
Gli interventi chirurgici attualmente praticati in caso di scompenso cardiaco in fase avanzata di due tipi: procedure sostitutive e chirurgia convenzionale o non-sostitutiva.
Le procedure sostitutive comprendono il trapianto di cuore e la cosiddetta assistenza ventricolare sinistra. Quest’ultima consiste nell’ impianto di un dispositivo meccanico (un “cuore artificiale”) che va a sostituire entrambi i ventricoli e che va a supplire all’azione di pompa del muscolo cardiaco.
L’ assistenza ventricolare sinistra è indicata come trattamento in attesa del trapianto di cuore o in sostituzione del trapianto stesso, ma è ancora una tecnica poco applicata per via delle sue complicazioni. La ricerca medica sta però cercando di superare questo limite con una nuova generazione di apparecchi miniaturizzati a flusso continuo che, essendo più piccoli, comportano minori traumi in fase di intervento e minori complicazioni dopo l’ operazione. Ne è un esempio il Vad: il mini cuore artificiale. Trovate maggiori informazioni in questo articolo correlato (cliccate qui): Vad-mini cuore artificiale-Cura scompenso cardiaco
Il secondo tipo di chirurgia, detta convenzionale o non sostitutiva, comprende diverse tecniche che (utilizzate singolarmente o in combinazione) servono a migliorare la funzione della pompa cardiaca: prevengono o ritardano l’ avanzare della malattia.
Oggi si tende sempre più a privilegiare un approccio conservativo, verificando per ogni malato (al momento dell’inserimento in lista d’ attesa per il trapianto di cuore) la possibilità di procedere con la ricostruzione del ventricolo sinistro.
Nello scompenso cardiaco infatti, il ventricolo sinistro subisce un’ importante dilatazione e una perdita delle sue proprietà elastiche, rendendo il cuore incapace di pompare una quantità di sangue sufficiente a soddisfare il fabbisogno degli altri organi e tessuti.
Il ventricolo è la cavità inferiore del cuore; ogni cuore ha due ventricoli (destro e sinistro) e ciascun ventricolo riceve sangue dal rispettivo atrio.
In condizioni normali il ventricolo sinistro (che ha una caratteristica forma ellittica) si comporta come una pompa, contraendosi e riempiendosi per 60-80 volte al minuto. In caso di scompenso cardiaco il ventricolo sinistro assume una forma sferica, il ciclo si altera e questo compromette l’ elasticità del cuore: una proprietà fondamentale che permette al cuore di esercitare la sua funzione e rifornire di sangue tutto l’ organismo.
La chirurgia non-sostitutiva si basa sullo studio della vitalità residua del cuore scompensato. In pratica, dopo un infarto una parte del cuore muore, l’ altra metà è come se si addormentasse ma è ancora vitale.
Per recuperare questa parte del cuore danneggiata vengono inseriti dei bypass associati o meno ad un modellamento del ventricolo, per riportarlo ad una forma simile a quella originaria.
Nuova cura scompenso cardiaco: impianto di anello elastico che ridà elasticità al cuore
Un ulteriore miglioramento della chirurgia del cuore scompensato arriva dalla messa a punto di nuovi dispositivi elastici da impiantare nel cuore, finalizzati al miglioramento della funzione cardiaca.
Un cuore scompensato è un cuore senza energia, serve quindi un intervento che gli restituisca fino a 6-10 volte l’energia che ha perso. La nuova possibilità di cura consiste nell’ impiantare all’interno di un cuore dilatato un anello fatto con una molla metallica.
Durante la fase di riempimento del ventricolo sinistro (detta diastole), l’ anello si coordina con i battiti cardiaci, accumula l’ energia che è venuta meno a causa dello scompenso e la restituisce nel momento giusto, cioè durante la fase di contrazione (detta sistole), ripristinando così la naturale contrattilità del cuore.
L’ impianto è definitivo e non richiede sostituzioni: come ogni intervento di cardiochirurgia, è necessario solo l’uso di farmaci di supporto per tenere sotto controllo valori come il colesterolo e la pressione arteriosa.
Realizzata in materiale biocompatibile, la molla elastica è in grado di resistere per circa 120 mila battiti cardiaci al giorno e 500 milioni di battiti in dieci anni.
L’ anello può essere impiantato a livelli diversi del ventricolo:
– a livello dell’ anello mitralico (parte della valvola mitralica: la valvola del cuore che regola il passaggio del sangue dall’ atrio sinistro al ventricolo destro); l’ impianto consente di intervenire sui casi di cardiomiopatia dilatativa ischemica con insufficienza della valvola mitralica (insufficienza cardiaca mitralica);
– a livello dell’ equatore ventricolare (impianto equatoriale).
L’ impianto dell’ anello elastico è indicato per i malati che hanno già tentato le strade di cura tradizionali e che hanno un’aspettativa di sopravvivenza non superiore ai sei mesi.
Cura con i farmaci per lo scompenso cardiaco allo stadio iniziale
Parallelamente ai progressi della chirurgia, anche le cure con i farmaci (indicate per lo scompenso cardiaco allo stadio iniziale) hanno fatto grandi progressi, grazie soprattutto all’introduzione di farmaci come i betabloccanti e gli aceinibitori.
Tenendo sotto controllo la pressione, queste medicine rallentano la progressione della malattia e diminuiscono la frequenza della morte cardiaca improvvisa: la conseguenza più drammatica dello scompenso cardiaco in fase iniziale.
Questi farmaci possono essere usati da soli o in combinazione, devono essere assunti in genere per tutta la vita e sotto controllo medico della pressione e della frequenza cardiaca.
Defibrillatore e pacemaker per scompenso cardiaco
Proprio per prevenire la morte improvvisa, si è affermato l’uso dei defibrillatori totalmente impiantabili: speciali dispositivi dotati di sensore che, installati nelle persone più a rischio, riconoscono le aritmie (alterazioni della sequenza dei battiti del cuore) e le interrompono con una scarica elettrica, scongiurando così l’ evento fatale.
Trovate maggiori informazioni in questo articolo correlato (cliccate qui): Defibrillatore sottopelle per curare aritmia cardiaca
Nelle fasi avanzate dello scompenso cardiaco, inoltre, si verifica di frequente un blocco di uno dei fasci principali che innervano il cuore (blocco di branca sinistra). Questo comporta un impulso ritardato al ventricolo sinistro e un battito desincronizzato tra i due ventricoli che, contraendosi in momenti diversi, compromettono la funzione del cuore.
In questi casi l’ utilizzo di un pacemaker biventricolare, anziché uno singolo nel solo ventricolo destro, permette di risincronizzare il battito cardiaco. Il pacemaker è un apparecchio in grado di stimolare elettronicamente la contrazione del cuore.
In casi selezionati, l’ impianto del pacemaker biventricolare associato al defibrillatore impiantabile in un unico dispositivo, migliora la funzione del cuore e previene la morte improvvisa.
Scompenso cardiaco: linee guida di prevenzione
Le regole di prevenzione dello scompenso cardiaco sono molto semplici:
1- controllare il peso facendo attenzione al girovita; trovate utili informazioni sul calcolo del peso-forma qui: Calcolo Indice di Massa Corporea
2- seguire una dieta ricca di fibre e povera di grassi; è utile seguire il semplice schema della dieta dissociata che trovate qui: Menù dieta dissociata
Nei casi di sovrappeso è importante mettersi a dieta per la propria salute; trovate diverse diete qui: Diete per dimagrire
Per imparare a cucinare in modo dietetico e sano trovate inoltre tante ricette light nella sezione dedicata del nostro sito: Ricette dietetiche light
3- controllare pressione e colesterolo;
4- non fumare o smettere di fumare; per i fumatori che hanno molta difficoltà a smettere, oggi ci sono diverse tecniche e forme di aiuto come auricoloterapia e terapia psicologica. Trovate maggiori informazioni in questi articoli (cliccate sui link qui di seguito):
– Auricoloterapia per smettere di fumare
– Terapia psicologica e farmaci per smettere di fumare
5- svolgere regolare attività fisica a tutte le età: praticare sport per 3-4 volte alla settimana aiuta a tenere sotto controllo il peso, a proteggere il cuore e a ridurre la glicemia, la pressione alta e il colesterolo.