Cause pubalgia: sia sportivi, sia in gravidanza. Prevenzione, diagnosi, cure pubalgia cronica

Con il termine pubalgia cronica si intende un dolore alla parte bassa dell’ addome e alla zona del pube che permane nel tempo.
Il dolore è quindi un sintomo, per la diagnosi medica occorre capire da che cosa dipende, in modo che si possa intervenire con la cura.

La pubalgia è frequente negli sportivi, sia dilettanti sia professionisti, e infatti può essere causata da tutti gli sport che prevedono rapidi cambi di direzione, come il calcio.

Cause della pubalgia cronica

Come prima causa della pubalgia ci sono i problemi muscolo-tendinei, dovuti alle sollecitazioni e alle tensioni sull’ osso pubico provenienti dall’ alto (dai muscoli addominali) e dal basso (dagli adduttori della coscia).

La pubalgia può anche dipendere dall’ artrosi della sinfisi pubica (l’ articolazione che congiunge le ossa del pube) oppure da una lesione del cercine (detto anche “menisco dell’ anca”): una fibro-cartilagine.

Un’ altra causa frequente di dolore pubico è l’ ernia dello sportivo, che semplificando può essere definita come una precoce ernia inguinale: non si manifesta infatti con la fuoriuscita dei visceri addominali, ma con fitte dolorose, perché durante l’ attività sportiva i nervi che passano nella regione pubica vengono sollecitati.

Infine, la pubalgia può essere provocata da una frattura da stress dell’ osso pubico, per sforzi muscolari o per un problema alla zona lombare e dorso-lombare della colonna vertebrale, che si ripercuote sul bacino, dovuto per esempio a squilibri nella muscolatura addominale.

Diagnosi della pubalgia: radiografia del bacino e risonanza magnetica

La diagnosi della pubalgia deve sempre essere fatta da un ortopedico.
La radiografia del bacino e la risonanza magnetica sono sempre fondamentali per fare la diagnosi di pubalgia.
La radiografia del bacino viene eseguita anche sotto carico, cioè su appoggio prima della gamba destra e poi di quella sinistra, per controllare come cambia la sinfisi pubica sotto sforzo.

La risonanza magnetica è invece indispensabile per identificare sia l’ ernia da sport sia i sovraccarichi da stress e le fratture dell’ osso pubico.

Le cure per la pubalgia

Le cure mediche oggi a disposizione variano a seconda della causa scatenante della pubalgia.
In caso di problemi muscolo-tendinei o di artrosi della sinfisi pubica, l’ ortopedico consiglia la fisioterapia rialtilitativa e la riabilitazione posturale: esercizi fisici mirati sui muscoli addominali e dorsali.
Possono risultare utili per alleviare il dolore anche le applicazioni con ionoforesi, ultrasuoni e la tecarterapia (strumenti termoelettrici o termomagnetici indolori).

Quando invece il dolore alla zona del pube è scatenato dalle lesioni al cercine, si interviene in modo analogo al menisco del ginocchio, riparando con punti di sutura questa fibro-cartilagine. Data la sua posizione è un’ operazione chirurgica abbastanza complessa.

Anche per curare l’ ernia è necessario un intervento chirurgico, grazie al quale viene rinforzata la parete addominale nel punto in cui ha ceduto, per esempio con punti di sutura o con il posizionamento di una retina.

Mentre per la frattura dell’ osso pubico il riposo è necessario fino alla completa saldatura.

Il riposo è in ogni caso sempre richiesto, finché il dolore non scompare e il problema non è risolto. Talvolta, si consigliano i farmaci antidolorifici e antinfiammatori.

Prevenire la pubalgia con un allenamento mirato

La pubalgia si può prevenire con un allenamento che coinvolge in modo omogeneo tutti i gruppi muscolari, in particolare della zona pelvica, dorsale e addominale.

Questo è ancora più importante in chi ha debolezze note e riconosciute della muscolatura, che devono essere compensate con esercizi specifici di rafforzamento muscolare e di controllo posturale.

Devono stare attenti anche gli atleti che per il tipo di sport o per il loro ruolo in una squadra eseguono gesti tecnici specifici (per esempio i salti) in maniera continuativa e senza le dovute pause e gli opportuni esercizi compensatori.

Pubalgia in gravidanza

Le donne incinte possono soffrire di pubalgia, che dura per il periodo dell’ attesa e talvolta anche qualche mese dopo il parto.
Il disturbo è dovuto alle modificazioni fisiche e al carico che le ossa del bacino subiscono con la progressiva crescita del feto. La sinfisi, cioè l’ articolazione che unisce le due ossa pubiche e si trova al centro del bacino, è elastica e durante il parto consente il passaggio del neonato. Tuttavia, i cambiamenti ormonali o la posizione del feto possono provocare un rilassamento, detto diastasi, di questa articolazione, scatenando il dolore.

Trovate maggiori informazioni sulla diastasi dei muscoli retti addominali in questo articolo correlato (cliccate qui): Gravidanza-Diastasi dei muscoli retti addominali: diagnosi, cura

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