Sintomi e cura mal di testa: cefalea tensiva e mal di testa da stress, cefalea a grappolo, emicrania con aura

Sono moltissimi gli italiani che soffrono di emicrania e spesso è molto difficile liberarsi dal mal di testa. Molte persone infatti soffrono di cefalea in forma “ricorrente”, con diversi attacchi di mal di testa alla settimana. In particolare, la cefalea idiopatica è una patologia a sé stante, cronica o ricorrente, che l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente inserito tra le prime dieci cause di disabilità, capa­ce cioè di minare la vita sociale e professionale degli italiani (quasi due terzi sono donne). Per la cura del mal di testa cronico o ricorrente oggi esistono farmaci e trattamenti più nuovi e mirati, che superano l’ efficacia dei comuni analgesici da banco. L’ importante è rivolgersi ad un centro specializzato per inquadrare il problema e capire a quale delle forme di mal di testa più diffuse si è soggetti.

CEFALEA TENSIVA: sintomi e cura (mal di testa da stress)

La più diffusa forma di mal di testa è la cosiddetta cefalea tensiva, caratte­rizzata da rigidità alla nuca, senso di peso alla testa (come una cap­pa opprimente), tensione alla fronte, occhi pesanti. Di durata variabile dai trenta minuti ai sette giorni, questa cefalea coinci­de spesso con momenti di stress e di superlavoro. Episodica o continua, è una forma di mal di testa che si associa spesso a blande forme di depressione. Per quanto riguarda le cause, la cefalea tensi­va non viene più attribuita soltanto alle contratture dei muscoli della testa e del tratto cervicale (tant’è che un tempo veniva definita cefalea muscolo-tensiva). A monte di questo tipo di mal di testa ricorrente ci sono meccanismi più complessi che interessano la regolazione del dolore a livello cerebrale.

Per la cura più adatta alla cefalea tensiva oc­corre distinguere tra la terapia “d’ attacco” che sfrutta le col­laudate proprietà degli antinfiammatori non steroidei (come nimesulide e ibuprofene), e la terapia preventiva che og­gi può contare su validi antidepressivi, in grado di tenere a bada ansia, stress, depressione e mal di testa, senza incorrere in fa­stidiosi effetti collaterali, quali sensazione di annebbiamento e aumento di peso. Spetta allo specialista scegliere tra le nu­merose categorie di antidepressivi oggi disponibili, la cura è quella più adatta al singolo paziente e alla situazione specifica.

CEFALEA A GRAPPOLO: sintomi e cura

Un’ altra forma molto diffusa di mal di testa ricorrente o cronico è la cefalea a grappolo che colpisce solo una piccola percentuale di persone (soprattutto di ses­so maschile) e che provoca un dolore intenso, sempre unilaterale, della durata variabile dai 15 ai 180 minuti e che si lo­calizza intomo ad un occhio. Le crisi di cefalea a grappolo, che si concentrano nelle stagioni di passag­gio come l’ autunno o la primavera, si alleviano con iniezioni di sumatriptan sottocute, che il soggetto impara presto a farsi da sé alle prime avvisaglie.
Una buona prevenzio­ne degli attacchi, invece, è oggi ottenu­ta con la prescrizione mirata di farmaci quali il verapamil e il litio carbonato.

EMICRANIA: sintomi e cura

La seconda più comune forma di mal di testa è l’ emicrania, che può essere unilaterale (interessare, cioè, solo una metà del capo) o bilaterale. Gli attacchi di emicrania, che durano da quattro ore fino a tre giorni, provocano un dolore pulsante, co­me se la testa stesse per scoppiare. Sintomi associati sono la nausea, il vomito, il senso di vertigine, l’ intolleranza alla luce, ai rumori e agli odori forti, nonché il bisogno di ritirarsi al buio, in isolamento, finché la crisi di emicrania non passa. Questo tipo di mal di testa è causato da un’ improvvisa vasodilatazione dei vasi del capo. Per la cura dell’ attacco di emicrania oggi esiste una classe di farmaci abbastanza recenti e in conti­nua evoluzione chiamati triptani. Dal 1991, anno in cui è stato lancia­to il capostipite sumatriptan, ad oggi, con la commercializzazione del frovatriptan, si è conseguita una rapida risoluzione del dolore (il mal di testa scompare entro due ore dall’ assunzione di questa tipologia di farmaci) e, soprattutto, un più veloce ritomo del soggetto alle sue normali attività quotidiane e lavorative.
Anche la te­rapia preventiva contro l’ emicrania, da seguire per circa 6 mesi, si è recentemente ar­ricchita di nuovi farmaci quali il topiramato e il valproato di sodio che, affiancandosi ai più “vecchi” farmaci (come i betabloccanti e i calcioantagonisti), consentono un buon controllo degli attacchi di emicrania e una migliore qualità di vita di chi soffre di emicrania cronica o ricorrente.

EMICRANIA (CON AURA): sintomi e cura (aumenta il rischio di ictus)

La più pericolosa tra le forme di mal di testa è l’ emicrania con aura, cioè quella in cui l’ attac­co di mal di testa è preceduto da disturbi visivi: deformazione delle immagini, luci tremolanti, vista a “macchie”, offuscamento della visione. I soggetti sotto i 45 anni che soffrono di questo tipo di emicrania hanno più probabili­tà di andare incontro a un evento ischemico co­me l’ ictus (il cosiddetto “infarto cerebrale”). Per chi soffre di emicrania con aura è consi­gliabile quindi rivolgersi subito ad un centro ospedaliero specializzato nel mal di testa, per essere seguiti da esperti altamente qualificati. E’ necessario infatti valutare il rischio vascolare ed essere sottoposti ad uno screening completo per scoprire se ci sono eventuali anomalie genetiche o cardiache che, sommandosi all’ emicrania con aura, provocano un pericoloso “effetto-accu­mulo”. A volte basta un prelievo di sangue per effettuare una valutazione di alterati fattori di coagulazione del sangue.
Nei casi di emicrania con aurea occorre inoltre rinunciare al vizio del fumo e alla pillola anti­concezionale, due noti fattori di rischio vasco­lare: eliminare questi fattori di rischio può già rappresentare un’ importante forma di prevenzione per chi soffre di emicrania con aura.

MAL DI TESTA DA ABUSO DI FARMACI: quando il fai-da-te peggiora i sintomi del mal di testa

Esiste inoltre un mal di testa generato dall’ abuso di analgesici o all’ uso improprio di farmaci analgesici e antinfiammatori. Definito MOH (Medication Overuse Headache) è tipico di chi arriva a prendere cinque-sei cachet al giorno che, anziché liberare dal mal di testa, portano al cronicizzarsi dei sintomi. Nei casi di mal di testa ricorrente o cronico, è bene quindi evitare il fai-da-te e rivolgersi ad un centro specializzato.

LA RICERCA SULLA CEFALEA E I CENTRI MEDICI SPECIALIZZATI

Nei centri per la diagnosi e la cura delle cefalee sono allo studio nuovi farmaci, molto promettenti, indicati per chi soffre di crisi di emicrania. Si chiamano antagonisti del CGRP. Il CGRP è infatti un peptide che viene liberato quando parte l’ attacco di mal di testa e che è responsabile della dolorosa dilatazione dei vasi cranici, nonché della trasmissione dello stimolo doloroso al cervello.
Per ulteriori Informazioni sui centri medici di cura:
– Associazione Neurologica Italiana per la ricerca sulle Cefalee; sito internet: www.anircef.it
– Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (Sisc); sito Internet:
www.sisc.it

Presso l’ Istituto neurologico Besta di Milano sono stati trattati una pazienti affetti da emicrania cronica, resistente ai tarmaci. La tecnica usata si chiama stimolazione vagale e consiste nell’ inviare dei microimpulsi elettrici alle aree cerebrali che modulano il dolore, sfruttando come “cavo di collegamento” il nervo vago, che passa nel collo. Il dottor Massimo Leone è il responsabile dell’ Unità di neuromodulazione del Centro Cefalee dell’ Istituto Carlo Besta (per informazioni centralino: tel. 02-23941).

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