Quando consultare il ginecologo


La prima visita ginecologica, se non ci sono problematiche particolari, viene programmata nel momento in cui si desidera avere il primo rapporto sessuale, per avere un confronto con uno specialista e parlare, eventualmente, della contraccezione. Secondo altri, invece, la prima visita andrebbe svolta in concomitanza all’arrivo delle prime mestruazioni.
Esistono dei casi in cui è sufficiente rivolgersi, almeno in prima battuta, ad uno specialista online? Ecco specificato di seguito quando consultare un ginecologo online:

  • perdite vaginali anomale;
  • dolore pelvico;
  • ciclo irregolare;
  • dolori mestruali;
  • bruciori intimi;
  • vampate di calore;
  • dolore durante o dopo i rapporti sessuali;
  • dolore o bruciore durante la minzione;
  • manifestazioni cutanee;
  • porre domande relative all’intimità;
  • consulenza in merito ai metodi contraccettivi;
  • ottenere un secondo parere;
  • ottenere la lettura di specifici esami effettuati, come una mammografia o un il pap test.

In tutti questi casi è certamente utile ottenere in tempi rapidi un responso da parte di medici specialisti online.

Tuttavia, è bene precisare come non si possa prescindere in assoluto da una visita ginecologica, ed affidarci esclusivamente al ginecologo online.
Solo per mezzo di una visita possiamo far valutare lo stato di salute del nostro apparato genitale, accertare il corretto funzionamento degli organi riproduttivi ed escludere la presenza di patologie.
La visita ginecologica è un esame clinico di base
, che andrebbe eseguito indipendentemente dalla presenza di particolari disturbi.
In linea di massima è consigliabile recarsi dal ginecologo una volta l’anno, effettuando un’ecografia ed un pap test. Ciò basta per monitorare i maggiori fattori di rischio per le donne, come le malattie sessualmente trasmissibili, il tumore del collo dell’utero e delle ovaie.

Esistono altre fasi di transizione nella vita di una donna, oltre a quella puberale menzionata all’inizio della trattazione, in cui è raccomandato un ulteriore consulto ginecologico, extra-routinario. Stiamo parlando del periodo che precede e segue la menopausa, intorno ai 45/55 anni. Sono momenti molto delicati nella vita di una donna, sia da un punto di vista psichico che fisico, in cui potrebbero verificarsi, con maggiore frequenza, patologie organiche dell’apparato riproduttivo, come i polipi.

E’ stato stimato che circa il 29% delle donne non esegue la mammografia biennale ed una su tre non controlla annualmente la pressione arteriosa e la colesterolemia: ciò per una mancanza di informazione e sensibilizzazione nei confronti di temi delicati quali il tumore alla mammella. Questo trend può essere invertito eseguendo regolarmente le visite ginecologiche, nel corso delle quali possiamo ricevere spiegazioni e risposte utili ad affrontare scelte consapevoli.

Un altro momento molto delicato in cui ovviamente è doveroso recarsi dal ginecologo con continuità è durante la gravidanza. Generalmente, la prima visita si fissa tra la settima e la decima settimana. Dopodiché lo specialista ci accompagna nel corso dell’intera gestazione, compreso il parto. E’ interessante sapere che, in passato, il ginecologo veniva consultato solo in occasione di una gravidanza, e ciò a causa di retaggi culturali che trasformavano la visita da questo specialista in una violazione dell’intimità della donna.

In tali fasi, ossia prima visita ginecologica, gravidanza, menopausa, è sicuramente preferibile consultare con maggiore frequenza il nostro ginecologo, di modo che possa assisterci e tenere sotto controllo la salute del nostro apparato genitale. Ricordiamoci inoltre l’appuntamento annuale per la visita di controllo.

Fuori da questi particolari momenti, è certamente opportuno recarsi dal ginecologo quando:

  • si notano cambiamenti al seno o ai capezzoli;
  • si verificano perdite anomale;
  • si hanno delle perdite di sangue tra un ciclo e l’altro;
  • si avverte dolore durante i rapporti sessuali (dispaurenia);
  • si avverte dolore vaginale, prurito o bruciore;
  • si ritiene di aver contratto una malattia a trasmissione sessuale;
  • si hanno cicli mestruali irregolari, flussi mestruali molto abbondanti;
  • si accusano dolori pelvici;
  • si nota un’insolita secchezza e irritazione vaginale;
  • si accusano dolori addominali e alla schiena;
  • si nota gonfiore addominale;
  • si avvertono fastidi intestinali e urinari;
  • si hanno difficoltà a concepire o nei casi di sospetta infertilità.

Si tiene a ribadire e precisare che l’appuntamento col ginecologo è un momento molto importante per ogni donna, in ogni fase della sua vita, ciò sia in un’ottica di prevenzione dei tumori femminili che di altre patologie che possono colpire gli organi riproduttivi. Ed infatti solo in tale maniera possiamo controllare con carattere di continuità la salute dell’apparato riproduttivo della donna, permettendo di determinare in maniera tempestiva eventuali alterazioni.

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