Vulvodinia: sindrome che provoca dolore e bruciore ai genitali esterni della donna

Di vulvodinia si parla poco: è una sindrome che provoca dolore e bruciori ai genitali esterni della donna. Chi ne soffre vive con frustrazione non solo la sua vita di relazione ma anche i tentativi di trovare una soluzione, visto che circa il 50% delle pazienti non risponde ai trattamenti tradizionali.

Inoltre, il 40% delle donne che soffrono di vulvodinia non ottengono diagnosi perchè la sindrome è poco conosciuta, visto che non presenta lesioni clinicamente visibili.
Quando invece si arriva ad una diagnosi di vulvodinia, la terapia medica tradizionale prevede antidepressivi e anticonvulsivanti a basse dosi per il trattamento del dolore neuropatico, ma con effetti collaterali e poco efficaci.

Tra le novità di cura della vulvodinia, c’è un test diagnostico: lo swab test, che consiste nel fare una leggera pressione in zone specifiche della vulva.
Mentre sul fronte delle terapie sta dando buoni risultati (75 donne su 100 rispondono al trattamento) una tecnica riabilitativa, quindi non farmacologia: la tens. È una elettrostimolazione indolore e priva di effetti collaterali veicolata da una sonda che penetra per 2-3 centimetri in vagina.
Per la cura della vulvodinia sono infatti utili approcci non farmacologici: i medicinali provocano effetti collaterali e sono mirati più al rapporto sessuale in sè, anzichè a far provare piacere alle donne.

Per maggiori informazioni sulla vulvodinia e su tutti i trattamenti terapeutici è possibile consultare il sito dell’ Associazione Italiana Vulvodinia onlus: www.vulvodinia.org

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